martedì 28 agosto 2012

Sano Delirio, in Giallo-Noir - Francesco Trombi

La Redazione de L'Assurdo è fiera di presentare ai lettori un progetto geniale, ardito e veramente folle, che abbiamo scovato tra le pieghe del Web.
Proprio quando l'ardore della ricerca e la fiamma della speranza stavano per spegnersi, soffocate dal brodo liofilizzato e vermifero dela realtà multimediale, ci siamo imbattuti in questo blog, ribollente di Assurdità con la A maiuscola:



A realizzare questa meraviglia è Francesco Trombi, che ci concede di copincollare il racconto noir che trovate qui sotto. È davvero bello, e c'era da aspettarselo, dato che l'autore è un seguace del Formichiere.

https://lh3.googleusercontent.com/-qe_IfBwwgE0/AAAAAAAAAAI/AAAAAAAAAIY/dfCZ1mKNNwE/s250-c-k/photo.jpg

Sano Delirio, in Giallo-Noir

Birra. Cruda che cade sulla mia testa calda, mentre attendo che quel maledetto procione bussi alla finestra. O alla portiera, non so mai da che parte si avvicini. 
E speriamo che si sia ricordato la parola d'ordine.

<<Carretto, ricordatelo>>

Spero non siano state parola al vento.

Bussa dal pavimento.

<<Parola d'ordine>> gli faccio pigramente, mentre spengo il phon.

<<Carretto, ricordatelo>> risponde lui. Dal suono della voce sembra stia mangiando una ciambella. Ora mi sente.

Entra che ha già deglutito.

<<Mangi sempre in servizio, Richard. Ti ricordo che più di un procione è stato scacciato dai Vigili del Fumo per questo motivo.>>

Lui mi guarda con i suoi occhietti mascherati, nega debolmente. Mi ha sempre visto come un maestro, solo perché la prima volta che ci siamo visti indossavo una lavagna. Un bel vestito gessato, di colore verde: me lo aveva regalato un Quadrato, compromesso in un traffico di lampadine importate di contrabbando a Venezia. Tutti sapete che a Venezia le lampadine sono state vietate dal Doge (che mi immagino come un uccellaccio pieno di soldi, sporco come un gatto e leccapiedi come un piccione. Maledetto Doge) per evitare altre morti di gente che avvitava lampadine sott'acqua.


Quella sera la stessa cosa. I ranocchi avevano comprato un carico di prolunghe per tenere sotto scacco la città della Laguna, ma questo aveva fatto scattare le attenzioni della gang dei giganti, mai contenti della loro situazione.

Come fa un gigante ad agire nell'ombra? Frustrante.

I giganti avevano dunque corrotto alcuni scaricatori di porto, che per guadagnare sulla lista spese avevano a loro volta corrotto delle gazze ladre.


Appoggio il gomito fuori dal finestrino. Le trombe della cattedrale squillano roche nella sera, suonando un sacro jazz di benvenuto. Il porto ci sputa addosso. Peccato che abbia appena fatto lavare la macchina.

<<Allora Richard, lo sai qual è il nostro compito stasera?>>

<<Allora. Il traffico di diamanti che copre le prolunghe sta per essere scoperto dalle gazze ladre assunte dai giganti, e le ranocchie sono davvero nei guai. Dunque arrestiamo quei due rospi laggiù, eliminiamo le prolunghe. Poi aspettiamo le gazze, tiriamo fuori una confessione, e arrestiamo le pedine grosse.>>

Lo guardo. Troppo giovane per capire, troppo giovane per fingere.

<<Sei in arresto, Rick>>

Non resiste neanche, nemmeno una lacrima gli scorre sul pelo.

<<Come hai fatto a beccarmi?>>

<<Lo sanno tutti che le ciambelle le mangiano i giganti. Devi imparare a masticare meglio, Rick.>>

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