martedì 21 agosto 2012

I pregi della politica preistorica

Puntata n°3 di "Essere australopitechi oggi", rubrica regressiva a cura di Grrrugl.




L'estate volge al termine, cari lettori: tra poco niente più costumini succinti, niente più sudore, niente più piedi nudi e sporchi di terra. Peccato, vero? Non è la stagione più bella, l'estate, quella che vi fa sentire più vicini agli ominidi?
Ma che ci si può fare? Nulla, quindi meglio passare all'argomento di questa terza puntata: la politica preistorica. Che, per la cronaca, non era mica una roba da ridere. Anzi, siamo qui proprio per dimostrarvi quanto l'antico paradigma politico sia ben più funzionale di quello presente.
E via, dunque: ecco, in dieci comodi punti, i pregi della sistema politico australopiteco.

1) Non si sente dire in giro che i politici sono troppi?
E allora cosa aspettiamo a sostituirli con un solo capotribù? Niente più parlamenti sovraffollati, niente più presidenti e commissioni bicamerali, niente più segretari,  sottosegretari, vicesottosegretari e cose del genere.

2) I politici hanno stipendi troppo alti?
Bene, se al posto degli stipendi facessimo come prima dell'invenzione della moneta (e della fusione dei metalli, della ruota e di tante altre diavolerie moderne...), al capotribù al massimo daremmo le parti più nutrienti delle nostre prede (il fegato, ad esempio, o il cuore), mentre il resto resterebbe a noi umili cacciatori e alle nostre famiglie. Anche perché a caccia si va in gruppo, e il capotribù è il primo a tenerci, ad avere dei cacciatori in forze e ben nutriti.

3) Non solo i politici hanno stipendi troppo alti, ma è tutto l'apparato di palazzo, che costa troppo.
Nella preistoria, al contrario di oggi, di palazzi non ce n'erano. Solo grotte, e al massimo capanne (ma stiamo parlando di cose già troppo moderne, a nostro avviso...). Tutt'al più il capo si prendeva la parte più comoda della grotta (che comunque non era mica un materasso della Eminflex...), o una capanna un po' più grossa, e decorata con le ossa delle prede. Niente di terribile, vero, rispetto alle spese folli di palazzo Chigi?

4) I partiti e i partitucoli non fanno altro che litigare.
Con un solo capotribù e la necessità di cacciare e raccogliere per sopravvivere, il tempo per litigare non ce l'avrebbe più neanche Sgarbi. E se ci provasse, a litigare, il capotribù lo prenderebbe a mazzate.

5) I partiti e i partitucoli si scannano sulla legge elettorale da adottare nel 2013.
Tralasciando il nostro sdegno riguardo all'abitudine moderna e moralmente discutibile di contare gli anni (per di più fino a numeri bislacchi come il 2013...), lo sapete come si svolgevano le elezioni, fino a qualche manciata di millenni fa? Chi voleva diventare capotribù si trovava con gli altri aspiranti capitribù in uno spiazzo. Tutti portavano una clava, e si prendevano a mazzate. Il più forte, automaticamente, era eletto. Non vi pare più facile e funzionale rispetto al maggioritario e al proporzionale?

6) Al sistema politico moderno manca la governabilità.
A quello preistorico no. E il segreto è sempre lì, nelle mazzate che il capotribù riservava a chi avesse qualcosa da ridire.

7) Non ci si sente più sicuri, nelle nostre città.
Al di là del fatto che delle città noi primitivofili faremmo volentieri a meno, se al posto dei vigili urbani metti degli ominidi armati di clava e al posto dei tribunali un capo con una clava ancora più grossa, la certezza della pena (in forma di sonore mazzate) sarà assicurata al cento per cento. Forse anche al centodieci.

8) La politica, ormai, è troppo condizionata dall'economia.
A questo problema non c'è rimedio, perché è sempre stato così. Però l'economia primordiale, fidatevi, l'economia che vorremmo noi fan dei bei tempi andati, è molto, ma molto più semplice di quella odierna. Niente spread, niente Mibtel, niente Pil, niente indici di produzione e di consumo. Uno gnu? Bene. Zero gnu? Male. Tre lepri? Così così. Applicando il Teorema della Semplificazione Generalizzato all'economia arcaica che auspichiamo, poi, si arriverebbe ad una formula unica, valida e immediatamente verificabile per ogni ominide. Pancia piena? Bene. Pancia vuota? Male.

9) I rapporti internazionali si fanno sempre più tesi e la diplomazia fatica ad arginare i nazionalismi e gli egoismi dentro e fuori dall'Unione Europea.
Nel mondo che sogniamo, i rapporti internazionali sono davvero scarsi, perché c'è proprio da essere sfigati a incontrare qualcuno di un'altra tribù. Se questo dovesse accadere, comunque, la diplomazia entra in campo anche per noi primitivi. Se il membro della tribù rivale grugnisce, tu grugnisci più forte. Se lui replica, tu alza il tono. Se nessuno dei due abbassa la testa in segno di sconfitta... Beh, ce l'hai la clava, no?

10) I nostri politici non si interessano abbastanza al futuro dei giovani, alle loro speranze di occupazione e di benessere.
Beh, se sei australopiteco funziona tutto al contrario. Un lavoro ce l'hai subito, appena inizi a camminare. Raccogli bacche, acchiappi insetti, prendi le foglie per fare un giaciglio. L'apparato politico ti protegge, perché sei una risorsa importante per la tribù: se qualcuno o qualcosa cerca di farti male, il capo gli scatena contro tutti i cacciatori. Quando cresci, se sei maschio, tutti si fanno in quattro per insegnarti a tendere un agguato alle antilopi, anche il capotribù, che d'altra parte è il più fico. Se sei femmina, le altre femmine ti spiegano ben bene a distinguere le bacche buone da quelle velenose, a scovare le tracce dei topiragni, e a fare attenzione agli scorpioni. Il lavoro, insomma, non ti mancherà, e nemmeno le possibilità di far carriera: più gazzelle catturi, più sarai benvisto nella tribù, più zebre ammazzi, più potrai nutrirti correttamente, quindi sarai forte e avrai più possibilità di essere "eletto" capotribù. Anche la meritocrazia è salva, non ti pare?
E la disoccupazione? Pure quella, se tutti seguissero la nostra idea di tornare alla preistoria, sarebbe solo un brutto ricordo. Di roba da raccogliere e di bestie da cacciare ce ne sono sempre, e per chi si rifiuta di farlo c'è sempre la mazza del capotribù. O la morte per inedia.

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