venerdì 19 aprile 2013

Buongiorno Primavera

di Francesco Trombi, curatore del blog Absurd is the Way.


Guardo, rampollo di desideri, l'Esterno.
Caldo pomeriggio, primavera.
Batuffoli, ramarri e fagiani mi guardano dalla finestra.
"Molla la barbalezione. Seguici e corri. Poi pranzeremo con pan di spagna e birra bionda".
Tentazioni con piume e ali, squame e sangue freddo.
Le mie membra si stravaccano nel liquame nauseabondo della noia, annaspando alla ricerca di aria, polmone di artificio.
Lasciatemi uscire ve ne prego.
Respirare aria di gioia, rincorrere frigoriferi e libellule, ammazzare il tempo con soffici creme e annegare puteolente nichilismo nella marea del verde pomeriggio.
C'è troppa primavera là fuori.

Il professore polleggia davanti alla lavagna, inforchettando numeri di astrusi calcoli che rafforzano lo spirito dell'uscita.
Mangime per la mente.
Così lo chiamano.
E una mattinata primaverile? Se devo associare qualcosa alla primavera, oserei metterci un "frizzante".
Frizzante come la brezza, la zazzera che mi rincorre mentre vado in bicicletta.
Frizzante come i fagiani nel greto, andamenti traballati e ondulati di una natura strenua e inapparente.
Frizzante come appaganti farfalle e bicchieri di gelato ancora duro.
Frizzante come l'acerbo frutto del divertimento che cerca di maturare dopo l'inverno.
Frizzante come il buongiorno, e il sole fresco.
Frizzante come gli uccelli che salutano la marmellata.
Frizzante come la birra di more.
Buongiorno primavera, Botticelli delle stagioni.

martedì 16 aprile 2013

Lampioni liquidi


"L'energia vitale di un lampione si comporta come un piccolo reattore nucleare. Non sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze di questa scoperta."

Nessuno ascoltò gli scienziati, quando divulgarono i risultati della loro ricerca. I loro moniti furono considerati alla stregua dei vagiti di un talpone peloso, e l'umanità continuò come se niente fosse.
Iniziarono a liquefarsi tutti insieme, i lampioni.
I pali che li costringevano all'immobilità presero a curvarsi, a piegarsi, a contorcersi in forme innaturali.
Alti lamenti metallici si levarono al cielo, e i lampioni si sciolsero in una poltiglia ferrosa, corrosiva, bollente.
I curiosi, scesi in strada per documentare l'evento, furono le prime vittime.
La melma grigia, sempre più fluida e sempre più mobile, si avvinghiò ai passanti, uccidendoli al primo contatto, e iniziò ad aggrumarsi in grandi chiazze, in pozze, in laghi ustionanti.
Radioattivo e schiumante, il metallo liquido ondeggiò, s'ingrossò, calò in un'onda mortale su città e villaggi.

Così si spense la civiltà dell'Homo Sapiens. Come una lampadina che si fulmina.

sabato 6 aprile 2013

Untitled Vergüenza

di Henry Kapdfer, autore del blog Il gxxxxx bluff




Le gengive si ritirano come Furie che
inutilmente
si siano espanse chilometri e chilometri,
abnormi materassini abominevoli Rosaca.rne.
Donami - ho perso tutto -
un apparecchio che recuperi,
una mandibola che resista,
stavolta Rosaca.nina.