martedì 19 febbraio 2013

Contro la lettura e contro la scrittura

Puntata n°5 di "Essere australopitechi oggi", rubrica regressiva a cura di Grrrugl.




Amici primitivi, rieccoci con la rubrica per chi vuole tornare alla preistoria. Per chi è stufo di un mondo complesso e intricato, che ci costringe ogni giorno a sforzi mentali abnormi per sopravvivere.

Se guardiamo al passato, è facile rendersi conto di come certe scoperte hanno influenzato in maniera a dir poco nefasta lo stile di vita della nostra specie.
La ruota, il fuoco, l'elettricità, i computer, l'agricoltura e l'industria: innovazioni che, dietro ad ipotetici vantaggi, nascondono insidie inaspettate per i nostri animi.
Oggi parleremo della scrittura.
Ne parleremo male.
Perché, per noi che vogliamo tornare alla preistoria, la scrittura è uno dei nemici peggiori, dei più infidi, dei più pericolosi.

A cosa serve scrivere?
A riportare ciò che ci succede? E a cosa serve farlo?
In un modo che funziona come si deve ci si sveglia quando sorge il sole, si beve un po' della rugiada che la notte ha lasciato sulle foglie e si parte per cacciare o raccogliere. Se siete femmine accudirete i vostri pargoli, se siete maschi li proteggerete, sperando di trovare cibo a sufficienza e di potervi addormentare nella vostra grotta con la pancia piena.
Questo è il mondo ideale, questo il mondo come dovrebbe essere, perché se anche fate colazione con cappuccio e brioche prima di prendere la metro che vi porterà in un freddo e grigio ufficio dove registrate per otto ore dati al computer, quel che conta, alla fine, è sempre avere la pancia piena e assicurare ai propri figli una tana confortevole.
Cosa c'è da scrivere? Questo è il senso della vita, cosa c'è da scriverci su? La complessità con cui, oggi, si tenta di raggiungere gli obiettivi di sempre? E perché?

Ancora più grave, poi, è leggere.
Perdere tempo a leggere di una vita che non è la nostra mentre potremmo catturare una lepre è pura follia!
Leggere è senza dubbio un grave vulnus sociale, perché toglie tempo e risorse a quelle attività che saremmo naturalmente portati a compiere.
Madre, di cosa vivrà tuo figlio se, invece di raccogliere bacche, perdi tempo a leggere romanzi rosa?
Padre, come potrai proteggere tua figlia se invece che esercitarti nella nobile arte del combattimento stai lì a leggere dei combattimenti inventati da altri?

Ecco la lezione di oggi, amici australopitechi: i mondi falsi che stanno sui libri lasciateli perdere. Le radici e i fagiani li trovate in un mondo solo, ed è questo qui!

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