domenica 11 novembre 2012

A favore di un'economia arcaica

Puntata n°4 di "Essere australopitechi oggi", rubrica regressiva a cura di Grrrugl.






Signori e signore, ominidi e primati, rieccoci, dopo tanto tempo, con una nuova puntata della rubrica più amata da chi vuole mandare a quel paese la modernità.
Oggi parleremo di economia, e di questa maledetta crisi che ci attanaglia.
Partiamo subito con la domanda fondamentale: quali sono i motivi del momento nero che stiamo vivendo?
I bond? I mutui sub-prime? Le bolle speculative e la sovrapproduzione?
Noi crediamo di no.
Noi crediamo che il vero motivo di tutto ciò sia la complicazione.

Spieghiamoci meglio: vi sembra plausibile che l'uomo, un essere che fino a poche decine di migliaia di anni fa al massimo era in grado di rompere un osso con un sasso, ora sia in grado di gestire attraverso un computer una cosa come un pacchetto azionario?
Pensate alle api: sono state capaci, nei millenni, di fare altrettanto?
E i branzini? Gli aironi? Le numerose specie di lepidotteri che allietano coi loro colori le nostre primavere campestri?
Persino le scimmie, gli esseri più vicini a noi (a detta di chi si fida della scienza...), hanno fatto ben pochi passi avanti nei millenni. Al massimo hanno imparato ad usare un bastone, e nemmeno tutte, perché solo i drappelli di scimmie più progressiste e rivoluzionare sono arrivati a tanto.
Insomma: se le altre bestie non sono nemmeno in grado di costruirsi un'ascia, siamo proprio sicuri di riuscire a governare l'economia del mondo globalizzato?

La risposta è no, e dimostrarlo è semplice: se ne fossimo capaci la crisi non ci sarebbe, o per lo meno sapremmo come gestirla.
Proprio in questi anni stiamo dimostrando in maniera quanto mai lampante che non siamo fatti per stilare bilanci, programmare investimenti e capire che cosa sia lo spread. Il nostro territorio non è quello della finanza e dei warrants. Il nostro territorio è sempre stato quello della savana: siamo fatti per vivere allo stato brado.
È questa la consapevolezza che ci ha permesso di elaborare una ricetta infallibile contro la crisi: abolire completamente la moneta.
Sapete perché? Perché è una cosa astrusa e complessa, la moneta, e le cose semplici funzionano meglio. Non ha senso fare ragionamenti complessi come quello che attribuisce a dei dischetti di metallo o a dei foglietti di carta lo stesso valore che possono avere dei pezzi di carne, delle verdure o un'automobile.
Proponiamo l'abolizione della moneta e un ritorno all'economia preistorica, basata al massimo sul baratto e sui sassi.
Hai bisogno di un pezzo di carne ma la caccia è andata male? Avvicinati al tuo compagno che ha appena preso una lepre e grugnisci, facendogli capire che, se lui ti dà una coscia di simil-coniglio, tu gli dai una manciata di castagne che hai raccolto, o una radice. Se lui non accetta lo scambio cerca di grugnire più forte, e se ancora non c'è niente da fare prendilo a sassate.
Altro che tassi scambio, inflazione e rapporto deficit/PIL!

Apri gli occhi, tu che stai leggendo: non siamo fatti per vivere in questo mondo complesso!
Passa anche tu dalla parte di chi vuole semplificare: di' di no alla borsa e alla moneta, agli scambi commerciali e allo shopping!
Scegli il baratto, piuttosto, e i grugniti: per un mondo semplice e bello, per un mondo... a misura di primate!

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