mercoledì 26 settembre 2012

Il cardellino del quacchero


 John era un quacchero, e aveva un cardellino vivace e colorato cui teneva molto. In ogni modo tentava di insegnargli i precetti biblici, leggendogli la genesi e i vangeli, i salmi e le gesta degli apostoli, ma non c'era nulla da fare: l'uccellino, che ironicamente si chiamava Noè, passava le giornate a cantare in direzione di tutta l'avifauna di sesso femminile che passava in prossimità della sua gabbia.
John, per portarlo sulla retta via, provò ad affiancare a Noè una femmina della sua razza, Maddalena, ma all'uccello non piacque quell'idea troppo conformista: con la cardellina si concesse solo qualche sveltina notturna, sempre usando il preservativo, per non ritrovarsi a dover mantenere una prole pennuta. Di giorno, invece, continò a cercare di attirare l'attenzione delle volatili di altre specie: da buon passeriforme trasgressivo, voleva farsi come minimo una pavoncella.
John era disperato, ma le sue preghiere furono esaudite: dopo aver mangiato peperonata e bisonte fritto, in sogno gli apparve un Angelo travestito da pollo del Kentucky che, blaterando misticismi difficilmente comprensibili, lo convinse a liberare il cardellino.
Non appena aprì la gabbia, il giorno successivo, John ammirò Noè volare via felice, cinguettante di gratitudine, lo vide raggiungere allodole e torde, gabbiane e fringuelle, e farsela con tutte, indistintamente.
Di fronte a quello spettacolo, John comprese la vera grandezza del progetto divino, e decise di assecondare le proprie pulsioni. Si arruolò in una confraternita di monaci gay, vestì la tunica arcobaleno e girò l'America intera, predicando la lezione morale dell'Angelo-pollo: "Liberate i vostri uccelli."

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